Artiste in Campidoglio: Gina Fortunato
Il 29 ottobre 2019, la raffinata artista, Gina Fortunato, è stata presentata alla platea della Protomoteca del Campidoglio.
di Pasquale Di Matteo
Durante l’evento COLORI DI PACE, scambio interculturale tra Sri Lanka e Italia, curato da Anna Maria Brazzò, grande spazio è stato destinato alle 9 artiste selezionate in tutta Italia dal Critico d’Arte, Pasquale Di Matteo, che le ha presentate una a una sul palco, sviscerandone sinteticamente alcuni aspetti della loro arte.
Tra esse, Gina Fortunato.
Gina Fortunato è nata a Spinazzola, in provincia di Bari, dove studia all’Accademia di Belle Arti.
Dopo gli inizi caratterizzati da opere figurative e realiste, con il tempo, il suo pensiero, la sua profonda analisi del vivere quotidiano, i tormenti e le emozioni l’hanno condotta a sperimentare altre vie, fino a trovare casa nell’informale.
E l’informalità di Gina Fortunato è una raffinata ricerca di luci, di linee curve che puntano alla morbidezza, a pacificare, a liberare gioia in chi ha il piacere di immergersi nella profondità delle sue opere.
Le sue geometrie di colore sono trasposizioni di quanto percepito dall’artista attraverso il senso visivo e poi analizzato nelle profondità dell’inconscio, dove tutto viene ricodificato in magie cromatiche.
Città lontane da raggiungere, luci in fondo al tunnel, per la Fortunato, la vita è un cammino da affrontare a testa alta, senza mai staccare lo sguardo da ciò che conta, dai veri valori.
I rossi e i blu fanno spesso da tappeto a flash dorati o a vere e proprie macchie di luce, con le quali la pittrice esprime un ottimismo evidente, così come prepotente emerge l’apertura al cambiamento, pur con i piedi ben saldi al terreno, con le radici piantate nell’amore per le sue origini e per gli affetti familiari.
Gli avviluppamenti di colore attraverso cui la Fortunato esprime la voglia di cambiamento, pur nella speranza di ricondursi a una maggiore attenzione per i sani valori della vita, sono macchie che si fanno spirali, oppure vortici ipnotici.
Abbracci stilizzati, macchie di colore che tradiscono anche un profondo amore per il divino e per la spiritualità, che emerge prepotente dall’artista.
E proprio la spiritualità emerge in tutta la sua forza emotiva attraverso la luce che caratterizza gran parte della produzione artistica di Gina Fortunato.
Gina Fortunato trascende il mero senso visivo e la banalità dell’estetica, per raggiungere le profondità dell’essenza, oltrepassando lo strato apicale delle cose, dimostrando di essere filosofa matura del proprio tempo, in cui la superficialità dell’immagine, delle mode e degli stereotipi, sono, invece, idolatrati dalle masse.
Gina Fortunato è senza dubbio un’artista di raffinata fattura, le cui cromie sono destinate a scrivere pagine importanti del futuro dell’arte italiana.